A ottobre 2024, la Banca Centrale Europea ha effettuato un nuovo taglio dei tassi d’interesse, riducendo il tasso sui depositi al 3,25%. Questo passo ha alimentato il dibattito sulle prossime mosse della BCE e sull’impatto di una politica monetaria più accomodante sul settore immobiliare.
Le Previsioni degli Analisti
Un recente sondaggio della BCE, condotto su 49 analisti del settore privato, suggerisce una serie di nuovi tagli del costo del denaro nei prossimi mesi. Entro dicembre 2024, gli esperti prevedono un ulteriore taglio di 25 punti base, che porterebbe il tasso sui depositi al 3%. I successivi aggiustamenti sarebbero concentrati all’inizio del 2025, con ulteriori riduzioni previste a gennaio e marzo. Dopo una possibile stabilità ad aprile, la BCE potrebbe optare per un taglio finale a giugno, seguito da una pausa prolungata fino alla fine del 2025, con tassi che potrebbero stabilizzarsi al 2,25%.
Il Quadro per il 2026 e Oltre
Guardando al 2026, il sondaggio prevede una fase di aggiustamenti minimi, con tassi che potrebbero scendere marginalmente al 2% e restare stabili per tutto l’anno. Una possibile ripresa al 2,25% potrebbe verificarsi nel 2027, segnando un ritorno a un tasso d’interesse leggermente più elevato.
L’Inflazione in Calo e il Contesto Economico
Le decisioni della BCE riflettono il rapido processo di disinflazione nell’Eurozona: a settembre, i dati Eurostat indicavano una crescita dei prezzi al consumo rallentata all’1,7%. Contestualmente, alcuni segnali di indebolimento economico, in particolare per le attività imprenditoriali, hanno contribuito a giustificare la politica più espansiva della BCE.
La Decisione di Ottobre 2024
Il 17 ottobre 2024, la BCE ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso principale al 3,25% e continuando la sua strategia di allentamento. La decisione è basata su una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione e della trasmissione della politica monetaria, con l’obiettivo di sostenere un processo di disinflazione già in corso.onomici per farci un’idea più chiara. Al momento però è corretto e necessario essere prudenti. Non si può dare per scontato che già in giugno inizi la discesa. Visto il profilo prudente del Consiglio Direttivo, sembra chiaro che per la fine dell’anno non ci sarà una discesa forte dei tassi”.