Mutui in ripresa nel primo trimestre 2025, ecco perché

i dati di Crif sulla domanda di mutui casa all’inizio dell’anno

Continua il trend positivo del mercato dei mutui in Italia: nel primo trimestre del 2025 le richieste di finanziamento per l’acquisto di immobili da parte delle famiglie italiane sono cresciute del 22,4% rispetto allo stesso periodo del 2024. Un risultato che consolida la ripresa avviata nei mesi precedenti, alimentata soprattutto dalla riduzione dei tassi d’interesse operata dalla Banca Centrale Europea. I dati del Barometro Crif.

Il solo mese di marzo ha confermato la tendenza, con un incremento delle richieste pari al 20,5%, in linea con la media trimestrale. A beneficiarne è stata anche la rata mensile dei mutui, ora più leggera, rendendo i finanziamenti a lungo termine maggiormente accessibili e sostenibili.

Anche le surroghe, ovvero la possibilità di rinegoziare le condizioni del proprio mutuo trasferendolo a un altro istituto, hanno registrato un aumento nel 2024 pari al 19,6%. Più contenuta, ma comunque positiva, la crescita dei nuovi mutui erogati, che segnano un +1,1%.

“La strategia monetaria di Bruxelles ha infuso un’ondata di rinnovato ottimismo al mercato del credito. Le famiglie italiane si orientano sempre di più verso mutui a tasso fisso, percepiti come garanzia di stabilità. Tuttavia, l’instabilità geopolitica e le tensioni commerciali internazionali potrebbero smorzare questo slancio positivo”, commenta Simone Capecchi, Executive Director di CRIF.

Importi in crescita: mai così alti dal 2015

L’importo medio richiesto nel primo trimestre del 2025 è stato di 150.732 euro, con un aumento del +4,5% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente. È il valore più alto registrato nell’ultimo decennio: basti pensare che nel 2015 la media si attestava attorno ai 124.000 euro.

Nel dettaglio, il 31,1% delle richieste riguarda mutui compresi tra 100.000 e 150.000 euro, seguiti a breve distanza dalla fascia 150.000-300.000 euro con il 30,3%. Le fasce inferiori (fino a 100.000 euro) rappresentano complessivamente il 33,4% delle richieste, mentre solo il 5,2% supera i 300.000 euro.

Durata e profilo dei richiedenti

A confermare la tendenza verso importi maggiori, si osserva una netta preferenza per piani di ammortamento lunghi: il 41,3% dei mutui richiesti ha una durata compresa tra 25 e 30 anni, mentre il 20,9% si estende tra i 20 e i 25 anni. Solo una piccola parte degli italiani – lo 0,4% – opta per una durata inferiore ai 5 anni.

Il profilo tipo del richiedente? Ha tra i 25 e i 44 anni, fascia che raccoglie oltre il 63% del totale. I più giovani (18-24 anni) rappresentano ancora una fetta marginale del mercato, con appena il 3,4%, mentre oltre i 65 anni la percentuale scende drasticamente allo 0,1%.

Uno sguardo al futuro

Il quadro che emerge dal Barometro CRIF mostra un mercato dei mutui in ripresa e con fondamenta solide, spinto da condizioni economiche più favorevoli e da una crescente fiducia delle famiglie. Tuttavia, l’incertezza legata allo scenario geopolitico e alle tensioni economiche internazionali impone cautela.

Se il contesto resterà stabile, le previsioni per il resto del 2025 lasciano intravedere un ulteriore rafforzamento della domanda, con un mercato del credito che potrebbe tornare sui livelli pre-pandemia, se non addirittura superarli.

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