I tassi di mutui e prestiti dal 2022 al 2025

Secondo i dati di Fabi, in Italia le famiglie indebitate sono circa 6,9 milioni, pari al 25% del totale. Di queste, oltre 3,5 milioni hanno acceso un mutuo per l’acquisto di un’abitazione.

Nel biennio 2022-2023, i tassi di interesse sui prestiti hanno registrato un forte incremento, con il costo del denaro che ha toccato il 4,5% prima di scendere al 3%. Tuttavia, a partire dal 2024, le banche hanno iniziato ad anticipare una politica monetaria meno restrittiva da parte della Banca Centrale Europea, favorendo così una riduzione dei tassi, che potrebbe proseguire nei mesi successivi. Questo trend sta già portando benefici concreti per le famiglie, facilitando l’acquisto di immobili, automobili ed elettrodomestici.

I tassi sui mutui, ad esempio, sono già scesi a una media del 3,23% a novembre, rispetto ai livelli superiori al 5% del 2023, e potrebbero scendere sotto il 3%. Questo significa che un mutuo immobiliare di 200.000 euro con durata di 25 anni comporterebbe un risparmio totale di quasi 83.000 euro (-22,8%).

Anche il credito al consumo ha visto un calo significativo: i tassi, che avevano superato il 14%, sono ora intorno all’8% e potrebbero scendere ulteriormente. In termini pratici, per un finanziamento decennale di 25.000 euro destinato all’acquisto di un’auto, il risparmio rispetto al 2023 sarebbe di oltre 11.871 euro (-24,2%). Per un elettrodomestico, come una lavatrice del valore di 750 euro finanziata in cinque anni, il risparmio nei prossimi mesi potrebbe arrivare a 170 euro (-15,4%).

Se la tendenza si confermerà, la riduzione dei tassi continuerà a sostenere il potere d’acquisto delle famiglie italiane, rendendo il credito più accessibile e conveniente.

Come sono cambiati i mutui casa

Nel 2023, il costo dei mutui ha raggiunto livelli particolarmente elevati. Le rate dei mutui a tasso fisso erogati lo scorso anno sono praticamente raddoppiate, mentre per quelli a tasso variabile l’importo mensile è aumentato tra il 60% e il 70%, se non oltre.

Per i mutui già in essere, la situazione è stata diversa: chi aveva un tasso fisso non ha riscontrato variazioni, mentre le rate dei mutui a tasso variabile hanno registrato incrementi fino al 78%. Tuttavia, con il progressivo allentamento della politica monetaria, si intravede ora una fase di graduale riduzione dei costi.

Il 2023 si è rivelato l’anno più oneroso per i mutui dal 2009, ma il 2024 ha segnato un netto miglioramento. Cosa aspettarsi ora? Se la tendenza alla riduzione dei tassi proseguirà, il costo del credito potrebbe continuare a diminuire, offrendo nuove opportunità per chi intende acquistare casa o rinegoziare il proprio mutuo.

L’andamento di mutui e prestiti

A fine novembre 2024, il valore complessivo dei mutui erogati per l’acquisto di abitazioni ha raggiunto i 425,1 miliardi di euro, registrando una crescita di circa 35 miliardi rispetto alla fine del 2020 (+10%), ma una lieve flessione di circa 2 miliardi rispetto a fine 2022 (-1,4%).

Di questo totale, circa un terzo – pari a 140,2 miliardi di euro – è rappresentato da mutui a tasso variabile, mentre i restanti 284,8 miliardi sono a tasso fisso.

In Italia, su un totale di 25,7 milioni di famiglie, circa 3,5 milioni hanno un mutuo, mentre complessivamente 6,9 milioni di cittadini risultano indebitati anche attraverso altre forme di finanziamento, come il credito al consumo e i prestiti personali.

Per quanto riguarda il credito al consumo e i prestiti personali, le banche hanno erogato 242,4 miliardi di euro ai cittadini. Tuttavia, questi volumi risultano in leggero calo rispetto ai livelli di fine 2020 e mostrano un progressivo rallentamento negli ultimi mesi, a causa dell’impatto negativo dell’aumento dei tassi di interesse iniziato a luglio 2022.

Rate dei mutui in essere e dei nuovi mutui

Le rate dei mutui a tasso fisso erogati fino alla fine del 2021 o all’inizio del 2022 restano invariate e non subiranno alcuna modifica fino alla conclusione del piano di rimborso.

Diversa la situazione per i mutui a tasso variabile già in essere: le rate hanno subito aumenti fino al 78%, con conseguenze significative per i mutuatari. Ad esempio, chi pagava una rata mensile di 500 euro si è ritrovato a versare 890 euro, ovvero 390 euro in più. Tuttavia, la recente decisione della BCE del 30 gennaio potrebbe avviare una graduale riduzione di queste rate, sebbene i tempi precisi di tale discesa siano ancora incerti.

Per quanto riguarda i nuovi mutui a tasso fisso, a partire da luglio 2022 i tassi medi sono passati dall’1,8% a oltre il 6% nel 2023, con un conseguente raddoppio delle rate mensili. Da gennaio 2024, però, le banche hanno iniziato a ridurre i tassi praticati alle famiglie, portando il tasso medio fisso al 3,27% a ottobre. Ora, il trend di discesa potrebbe proseguire, con valori che potrebbero stabilizzarsi tra il 2,7% e il 2,8%.

I mutui a tasso variabile, invece, hanno visto una riduzione più contenuta, con una media attuale attorno al 3,4%. La differenza tra i tassi fissi e variabili si sta dunque progressivamente riducendo.

Nel corso del 2024, i nuovi mutui a tasso variabile hanno registrato un tasso medio superiore al 4%, in netto aumento rispetto allo 0,6% di fine 2021. Attualmente, la media si attesta intorno al 3,4%, il che significa che, per un prestito da 150.000 euro con durata ventennale, la rata mensile è di 920 euro. Si tratta di un aumento di 255 euro (+27,7%) rispetto ai 665 euro che si sarebbero pagati oltre tre anni fa.

Quanto costa oggi un mutuo da 200 mila euro

Oggi per un mutuo 200.000 euro il tasso fisso medio è del 2,8%; per una durata di 25 anni la rata mensile è stimata in 936 euro, secondo Fabi. Nel 2023 lo stesso mutuo aveva un tasso fisso medio del 5,25% e una rata mensile di 1.212 euro. Il risparmio è quindi di 276 euro al mese (- 3.317 euro l’anno), per un totale sull’intero mutuo di -82.925 euro (-22,8%)

Quanto costa oggi comprare un’auto o un elettrodomestico a rate

A fine 2021 secondo Fabi il tasso medio di un finanziamento era dell’8,1%, nel corso del 2023, quando il costo del denaro ha toccato quota 4,50%, è arrivato fino al 14,55%. Nel corso del 2024 la media, con le banche che hanno anticipato la politica monetaria, è scesa all’8,32% e potrebbe calare anche sotto l’8%

Per acquistare un’automobile da 25.000 interamente a rate, con un finanziamento da 10 anni, il costo totale è quindi passato da 37.426 euro di fine 2021 a 48.961 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 37.089 euro, con un risparmio complessivo di 11.871 euro (-24,2%) rispetto ai tassi di fine 2023

Per acquistare una lavatrice da 750 euro interamente a rate, con un finanziamento da 5 anni, invece, il costo totale è passato da 942 euro di fine 2021 a 1.106 euro di fine 2023, mentre adesso potrebbe scendere a 936 euro con un risparmio complessivo di 170 euro (-15,4%) rispetto ai tassi di fine 2023.

In un contesto in continuo cambiamento come quello dei tassi di interesse, comprendere l’andamento dei mutui e come le nuove normative possano influenzare il mercato immobiliare è fondamentale per fare una scelta consapevole. Oggi più che mai è importante affidarsi a professionisti esperti che possano guidarvi in ogni fase dell’acquisto, fornendo informazioni precise e aggiornate per ottimizzare il vostro investimento.

Se state pensando di comprare casa a Rovato o nelle zone limitrofe, Unicasa Srl è qui per aiutarvi. Con la nostra esperienza ventennale nel settore immobiliare, siamo pronti a supportarvi nella ricerca della casa dei vostri sogni, offrendovi consulenze personalizzate per navigare con successo anche tra le novità sul costo del mutuo. Contattateci oggi stesso per una consulenza gratuita e senza impegno: il vostro futuro immobiliare inizia con un passo sicuro, insieme a noi.Contattaci subito per scoprire le migliori offerte e ricevere un supporto completo durante l’acquisto della tua nuova casa. Siamo a tua disposizione per rispondere a tutte le tue domande.

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Vendita casa coniugale con figli minorenni: tutti i casi possibili

La vendita della casa coniugale dopo una separazione o divorzio può rivelarsi un nodo da sciogliere in sede legale.

L’usufrutto legale sui beni dei figli minorenni in caso di vendita

Fino a quando non sopraggiunge il compimento della maggiore età, i genitori godono dell’usufrutto legale sui beni del figlio minorenne. Questo sta a significare che, nel caso un figlio minorenne possegga una quota della casa, il genitore, pur non essendo proprietario del bene, può utilizzarlo per le esigenze familiari o percepirne eventuali rendite. Le abitazioni di questo tipo solitamente provengono da donazioni o da eredità.

L’usufrutto legale può spettare a un solo genitore qualora eserciti in via esclusiva la responsabilità genitoriale. Ogni genitore, inoltre, ha la facoltà di amministrare l’usufrutto in modo indipendente, limitandosi agli atti di ordinaria amministrazione che non compromettano l’integrità del patrimonio né ne riducano il valore. Tuttavia, in caso di decadenza dalla responsabilità genitoriale, il genitore perde automaticamente il diritto di esercitare l’usufrutto legale. È importante sottolineare che tale diritto non permette di disporre liberamente della proprietà: per vendere l’immobile è necessario ottenere l’autorizzazione del giudice tutelare, il quale valuta se l’operazione è nel migliore interesse del minore.

Se la casa coniugale è intestata ai figli minorenni

Nel caso in cui l’immobile sia intestato a figli minorenni, la vendita richiede innanzitutto l’autorizzazione del giudice tutelare, il quale potrà autorizzarla ma assicurandosi che l’operazione non sia pregiudizievole per il minore. Di seguito, servirà anche l’approvazione del tribunale del luogo – dove è stata aperta la successione – fino al momento in cui i beni non siano acquisiti completamente dal minore. 

In situazione di conflitto di interessi di carattere patrimoniale, il giudice tutelare può nominare per i figli un curatore speciale: quest’ultimo avrà pieni poteri circa gli atti di ordinaria amministrazione. Per quanto riguardi gli atti di caratteri straordinario sarà imperativa l’autorizzazione del giudice.

Nel caso in cui la proprietà della casa coniugale sia dei figli maggiorenni

Nel caso i figli siano maggiorenni e proprietari dell’immobile interessato alla vendita, la situazione si rivela molto più semplice poiché non è necessaria l’autorizzazione di un giudice: la legittimazione a cedere il diritto di proprietà è in capo solo ai figli. È dunque indispensabile ottenere il consenso di tutti i proprietari. 

In caso di disaccordo tra le parti, l’operazione non può essere conclusa senza una specifica decisione giudiziaria.

Quando la casa coniugale è intestata ai genitori ma con figli minorenni

Quando la casa coniugale è intestata esclusivamente ai genitori, dopo una corretta valutazione immobiliare la vendita può avvenire liberamente, salvo eventuali vincoli legali derivanti dalla separazione o dal divorzio. In presenza di figli minorenni, il giudice può disporre che la casa coniugale rimanga a disposizione del genitore affidatario, rendendo la vendita subordinata a una modifica delle condizioni stabilite in sede di separazione o divorzio.

In caso di donazione, è necessario rispettare le quote di legittima previste dalla legge, riservate ai legittimari. Queste quote, dette formalmente eredità indisponibile, sono stabilite dal legislatore competente per tutelare i diritti dei familiari più stretti, garantendo loro una porzione minima del patrimonio del donante.

Cosa serve se la casa coniugale è in un fondo patrimoniale e con minorenni

Se l’immobile coniugale oggetto di vendita è inserito all’interno di un fondo patrimoniale e in presenza di figli minorenni,sarà necessaria l’autorizzazione del giudice prima di poter procedere con l’operazione. Inoltre, l’uso del ricavato della vendita dovrà essere destinato agli interessi dei minori.

Quindi quando si può vendere la casa coniugale?

In caso di separazione consensuale non c’è obbligo di vendita della casa coniugale in comunione dei beni nel senso che questa richiede il consenso di entrambi i coniugi. 

D’altro canto, se uno degli ex coniugi non vuole vendere la casa coniugale, l’altro può avviare una procedura giudiziaria per ottenere la divisione forzata del bene comune. Il giudice, se non è possibile una soluzione diversa, può disporre la vendita all’asta dell’immobile, con successiva ripartizione del ricavato secondo le quote spettanti.

Se la casa coniugale è di proprietà esclusiva di uno dei coniugi, spetterà solamente a quest’ultimo decidere se venderla o meno. Tuttavia, se nell’immobile risiede l’altro coniuge o ci sono figli minori o non autosufficienti, il giudice potrebbe aver assegnato l’uso della casa a loro nell’ambito della separazione o del divorzio. In tal caso, la vendita è possibile, ma l’acquirente dovrà rispettare il diritto di abitazione assegnato fino a scadenza o modifica del provvedimento.

QUANTO COSTA OGGI UN MUTUO O UN PRESTITO DOPO I TAGLI BCE

Come cambiano mutui e prestiti con i tagli della Bce? L’ultimo taglio ha portato i tassi al 2,75% il 30 gennaio 2025. Ecco alcuni dati e previsioni di FABI su come è mutato il credito alle famiglie del nostro Paese, come sono già cambiati e come potrebbero evolvere i tassi d’interesse praticati dalle banche alle famiglie.

           

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Previsioni del Mercato Immobiliare a Brescia e Provincia per il 2025: Opportunità e Tendenze

Previsioni mercato immobiliare 2025

Il mercato immobiliare di Brescia e provincia ha mostrato segnali di resilienza e crescita anche nel 2024, e le previsioni per il 2025 sono ancora più promettenti. Se stai pensando di vendere un immobile, questo potrebbe essere il momento giusto per entrare in azione. In questo articolo, esploreremo le principali tendenze e opportunità che definiranno il mercato immobiliare bresciano nel prossimo anno.

1. Crescita Continua del Mercato

Nel 2024, il mercato immobiliare di Brescia ha registrato una tendenza positiva, con un aumento generale delle compravendite e dei prezzi degli immobili. Questo trend si prevede continuerà anche nel 2025, grazie a un contesto economico favorevole e a politiche normative che sostengono l’accesso al credito. Gli investitori e i privati sono sempre più propensi ad acquistare, sia per soddisfare le esigenze abitative sia come investimento a lungo termine.

2. Aumento dei Prezzi Medi

I dati più recenti confermano un aumento del 4,8% dei prezzi medi degli immobili residenziali rispetto a dicembre 2023. Questo trend positivo si prevede proseguirà nel 2025, offrendo vantaggi sia ai venditori che agli investitori. Se possiedi una proprietà a Brescia o in provincia, è possibile che tu possa ottenere un valore più elevato rispetto agli anni precedenti. Il mercato è quindi in un momento favorevole per chi vuole vendere.

3. Alta Domanda per Immobili con Spazi Esterni

Un altro aspetto da considerare è la continua domanda di immobili con spazi esterni, come giardini, terrazzi o balconi, che rimane elevata. Le zone semi-centrali e quelle limitrofe al centro città stanno diventando sempre più popolari, grazie alla ricerca di tranquillità e qualità della vita. In un’epoca in cui l’attenzione per il benessere e la sostenibilità è aumentata, le case con spazi verdi sono molto ricercate e il loro valore è destinato a crescere.

4. I Benefici per i Venditori di Immobili Residenziali

Se sei un venditore, il 2025 potrebbe essere l’anno ideale per mettere in vendita la tua proprietà. Con l’aumento dei prezzi e la domanda elevata, i venditori di immobili residenziali hanno la possibilità di ottenere ottimi risultati. Inoltre, il numero di transazioni immobiliari sta crescendo, il che significa che i tempi di attesa per concludere una vendita si stanno accorciando.

  • Immobili Ristrutturati e Arredati: C’è un forte interesse per le abitazioni recentemente ristrutturate o ben arredate. Se la tua casa ha subito un restyling o ha finiture moderne, sarà molto più attraente per i potenziali acquirenti, che sono disposti a pagare un prezzo più alto per immobili pronti per essere abitati.
  • Valore Aggiunto dalla Sostenibilità: Un altro aspetto da considerare è l’incentivazione di politiche governative che promuovono la sostenibilità energetica. Se la tua proprietà risponde a questi standard, il suo valore potrebbe aumentare, poiché i potenziali acquirenti sono sempre più interessati a soluzioni abitative green.

5. L’importanza di Affidarsi a Esperti del Settore

Il mercato immobiliare, pur presentando ottime opportunità, può essere complesso da navigare senza la giusta esperienza. Se stai pensando di vendere, è fondamentale essere supportato da professionisti del settore che possano valorizzare la tua proprietà nel miglior modo possibile. L’agenzia immobiliare Unicasa è al tuo fianco per fornirti una consulenza personalizzata, assistendoti in ogni fase del processo di vendita, dalla valutazione dell’immobile fino alla conclusione dell’accordo.

Conclusioni: Il 2025 è l’Anno Giusto per Vendere

Il mercato immobiliare di Brescia e provincia è in piena espansione, e il 2025 si prevede sarà un anno ricco di opportunità. Se stai pensando di vendere la tua casa, il momento è più che mai favorevole. I prezzi sono in crescita, la domanda è alta e il mercato è dinamico. Non lasciare che questa occasione ti sfugga.

Contattaci oggi stesso per una consulenza personalizzata. Il nostro team di esperti è pronto a guidarti attraverso ogni passaggio del processo, garantendo che la tua vendita avvenga nei tempi e alle condizioni migliori. Unicasa è qui per aiutarti a realizzare i tuoi obiettivi nel mercato immobiliare!


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Perché Affidarsi a Professionisti Preparati per Vendere Casa al Miglior Prezzo

Quando si decide di vendere una casa, è fondamentale avere un’esperienza positiva e redditizia.

Affidarsi a professionisti preparati non solo garantisce un processo più veloce e meno stressante, ma anche un prezzo di vendita ottimale. In questo articolo, esploreremo perché è cruciale scegliere un’agenzia immobiliare affidabile e come la nostra agenzia possa aiutarti a vendere la tua casa al miglior prezzo possibile.

Perché Affidarsi a Professionisti Preparati?

  1. Conoscenza del Mercato:


I professionisti del settore immobiliare hanno una profonda conoscenza del mercato locale e nazionale. Sanno come valutare correttamente il valore della tua proprietà, tenendo conto di fattori come la posizione, lo stato della proprietà e le tendenze attuali del mercato. Questo ti aiuta a fissare un prezzo realistico e competitivo.

  • Marketing Efficace:


Un’agenzia immobiliare professionale dispone di strategie di marketing avanzate per promuovere la tua proprietà. Utilizzano canali come i social media, i siti web specializzati e le reti di contatti per raggiungere il maggior numero di potenziali acquirenti. Ciò aumenta le possibilità di ricevere offerte interessanti.

  • Negoziazione e Gestione delle Offerte:


I professionisti sanno come gestire le trattative con gli acquirenti, assicurandosi che tu ottenga il miglior prezzo possibile. Sono in grado di valutare le offerte e di consigliarti su quali sono più vantaggiose.

  • Risparmio di Tempo e Riduzione dello Stress:


Vendere una casa può essere un processo lungo e stressante, specialmente se non si ha esperienza. Un’agenzia immobiliare si occupa di tutte le fasi del processo, dalle visite alla documentazione, lasciandoti libero di concentrarti su altre cose.

Perché Scegliere la Nostra Agenzia?

  1. Esperienza e Competenza:
    La nostra agenzia ha anni di esperienza nel settore immobiliare e un team di professionisti altamente qualificati. Siamo sempre aggiornati sulle ultime tendenze del mercato e abbiamo una profonda conoscenza delle aree in cui operiamo.
  2. Servizio Personalizzato:
    Ogni cliente è unico, e noi ci impegniamo a offrire un servizio personalizzato in base alle tue esigenze specifiche. Siamo sempre disponibili a rispondere alle tue domande e a fornirti consigli preziosi.
  3. Tecnologie Avanzate:
    Utilizziamo le tecnologie più moderne per promuovere le proprietà e raggiungere un pubblico più ampio. I nostri strumenti di marketing digitale ci permettono di presentare le case in modo attraente e interattivo.
  4. Rete di Contatti Estesa:
    Grazie alla nostra rete di contatti, possiamo mettere in contatto i venditori con acquirenti qualificati, aumentando le possibilità di vendita rapida e a un prezzo ottimale.

Conclusione:

Affidarsi a professionisti preparati non è solo una scelta saggia, ma anche un investimento per il tuo futuro. La nostra agenzia immobiliare è qui per aiutarti a vendere la tua casa al miglior prezzo possibile, riducendo lo stress e il tempo necessario per il processo. Contattaci oggi stesso per scoprire come possiamo aiutarti a raggiungere i tuoi obiettivi immobiliari.

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Ecobonus 2025: cosa cambia per i proprietari di casa

Nel 2025 arriva una proroga triennale per il tanto atteso ecobonus, ma con nuove percentuali di detrazione che potrebbero deludere molti proprietari. La manovra di bilancio ha confermato il rinnovo fino al 2027 per i bonus dedicati all’efficientamento energetico degli edifici, alle ristrutturazioni e agli arredi, ma con una riduzione delle agevolazioni fiscali.

Come funziona il nuovo ecobonus 2025?

Nel 2025, le detrazioni previste per chi esegue interventi di efficientamento energetico saranno del:

  • 50% per la prima casa
  • 36% per la seconda casa

A partire dal 2026, tuttavia, le percentuali scenderanno progressivamente:

  • 36% per la prima casa
  • 30% per la seconda casa

Questa modifica segna la fine dell’ecobonus al 65%, che rimarrà valido solo fino alla fine del 2024.

Quali bonus restano attivi nel 2025?

Nel 2025, i proprietari di immobili potranno ancora beneficiare di tre incentivi principali:

  1. Bonus ristrutturazioni – per i lavori di ammodernamento e manutenzione.
  2. Bonus mobili – per acquistare arredamenti dopo una ristrutturazione.
  3. Ecobonus – per interventi di efficientamento energetico.

Queste agevolazioni rappresentano una valida opportunità per i proprietari di casa, anche se con percentuali ridotte rispetto agli anni precedenti. Chi intende usufruire del 65% di detrazione può ancora farlo entro la fine del 2024, approfittando delle agevolazioni attuali prima che scadano.

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Come accedere facilmente ai bonus fiscali per la casa grazie a BonusX

Ogni anno, migliaia di persone perdono l’opportunità di risparmiare grazie ai bonus fiscali e alle agevolazioni a cui avrebbero diritto. Questo accade spesso a causa della complessità burocratica o della mancanza di informazioni. Per risolvere questi problemi nasce BonusX, una piattaforma online che semplifica e velocizza l’accesso ai bonus fiscali, consentendo una gestione pratica e personalizzata delle richieste.

La nascita di BonusX e la sua missione

Lanciata nel 2020, BonusX ha l’obiettivo di rendere le agevolazioni e i servizi pubblici più accessibili, migliorando il benessere dei cittadini. I fondatori, Fabrizio Pinci e Giovanni Pizza, hanno ideato la piattaforma per contrastare il fenomeno del “non-take-up” — la mancata fruizione di agevolazioni per difficoltà pratiche e informazioni insufficienti. Dal suo debutto nel 2022, BonusX ha già aiutato oltre 500.000 utenti a ottenere più di 60 milioni di euro in bonus.

Bonus e agevolazioni per la casa: cosa offre BonusX

Per chi è interessato al settore immobiliare, BonusX rappresenta un valido strumento per accedere rapidamente alle agevolazioni fiscali relative alla casa. Attraverso la piattaforma, gli utenti possono richiedere supporto per diversi bonus legati alla casa, come:

  • Bonus ristrutturazioni: per interventi di manutenzione e ristrutturazione.
  • Bonus verde: per migliorare le aree esterne.
  • Bonus caldaia e condizionatori: per l’efficienza energetica dell’immobile.
  • Bonus mobili: per l’acquisto di arredi dopo una ristrutturazione.
  • Bonus bollette: per ridurre i costi delle utenze (luce, acqua, gas).

Oltre ai bonus, BonusX offre anche servizi complementari, come le visure catastali e il supporto nella registrazione dei contratti di locazione. Tutti questi strumenti permettono agli utenti di risparmiare, facilitando la gestione delle pratiche immobiliari in pochi clic.

Come funziona BonusX

La piattaforma BonusX è progettata per essere semplice e intuitiva. Gli utenti possono creare un profilo personale in pochi minuti, inserendo i propri dati attraverso un’interfaccia user-friendly. Grazie a un algoritmo avanzato, BonusX analizza il profilo e segnala automaticamente i bonus a cui l’utente ha diritto. La gestione delle pratiche è completamente digitale: è possibile caricare documenti, firmarli, e ricevere supporto da operatori esperti tramite una chat dedicata. Inoltre, BonusX crea un archivio digitale per ogni utente, facilitando future richieste e notificando quando si diventa idonei per nuovi bonus.

Per chi è pensata BonusX?

BonusX è adatta a chiunque voglia accedere facilmente ai benefici fiscali senza perdersi nella burocrazia. La piattaforma è ideale per chi ha difficoltà a trovare informazioni chiare o per chi, pur avendone diritto, non riesce a sfruttare i bonus a causa di un’agenda piena. Spesso, anche famiglie a medio-alto reddito ignorano di poter usufruire di queste agevolazioni, convinte erroneamente che siano riservate solo a chi è in difficoltà economica. BonusX semplifica il processo per tutti, rendendo più accessibili le agevolazioni che spettano di diritto.

BonusX e il supporto dei professionisti del settore

Per garantire un servizio completo, BonusX collabora con una rete di professionisti — tra cui commercialisti, consulenti fiscali e legali — che forniscono supporto nella gestione delle pratiche, dall’invio delle domande fino alla firma e all’archiviazione dei documenti. Ogni partner è selezionato con attenzione per garantire la massima affidabilità e competenza.

Il ruolo della tecnologia e dell’IA nel semplificare la burocrazia

BonusX sfrutta l’intelligenza artificiale per rendere i processi burocratici più efficienti e accessibili. Con l’automazione dei moduli e chatbot che forniscono assistenza immediata, BonusX permette agli utenti di risparmiare tempo e stress. La tecnologia contribuisce inoltre a ridurre i costi e garantire una maggiore trasparenza, migliorando l’esperienza per tutti i cittadini.

Conclusione: BonusX come alleato per il risparmio sulla casa

Se vuoi semplificare la gestione delle agevolazioni legate alla tua casa, BonusX può diventare il tuo alleato. Dalle ristrutturazioni all’efficienza energetica, fino ai risparmi sulle bollette, la piattaforma ti guida passo passo nel mondo dei bonus, aiutandoti a sfruttare al massimo le opportunità di risparmio a tua disposizione.

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Le Prospettive di Politica Monetaria della BCE dopo il Taglio dei Tassi di Ottobre 2024

A ottobre 2024, la Banca Centrale Europea ha effettuato un nuovo taglio dei tassi d’interesse, riducendo il tasso sui depositi al 3,25%. Questo passo ha alimentato il dibattito sulle prossime mosse della BCE e sull’impatto di una politica monetaria più accomodante sul settore immobiliare.

Le Previsioni degli Analisti

Un recente sondaggio della BCE, condotto su 49 analisti del settore privato, suggerisce una serie di nuovi tagli del costo del denaro nei prossimi mesi. Entro dicembre 2024, gli esperti prevedono un ulteriore taglio di 25 punti base, che porterebbe il tasso sui depositi al 3%. I successivi aggiustamenti sarebbero concentrati all’inizio del 2025, con ulteriori riduzioni previste a gennaio e marzo. Dopo una possibile stabilità ad aprile, la BCE potrebbe optare per un taglio finale a giugno, seguito da una pausa prolungata fino alla fine del 2025, con tassi che potrebbero stabilizzarsi al 2,25%.

Il Quadro per il 2026 e Oltre

Guardando al 2026, il sondaggio prevede una fase di aggiustamenti minimi, con tassi che potrebbero scendere marginalmente al 2% e restare stabili per tutto l’anno. Una possibile ripresa al 2,25% potrebbe verificarsi nel 2027, segnando un ritorno a un tasso d’interesse leggermente più elevato.

L’Inflazione in Calo e il Contesto Economico

Le decisioni della BCE riflettono il rapido processo di disinflazione nell’Eurozona: a settembre, i dati Eurostat indicavano una crescita dei prezzi al consumo rallentata all’1,7%. Contestualmente, alcuni segnali di indebolimento economico, in particolare per le attività imprenditoriali, hanno contribuito a giustificare la politica più espansiva della BCE.

La Decisione di Ottobre 2024

Il 17 ottobre 2024, la BCE ha ridotto i tassi di interesse di 25 punti base, portando il tasso principale al 3,25% e continuando la sua strategia di allentamento. La decisione è basata su una valutazione aggiornata delle prospettive di inflazione e della trasmissione della politica monetaria, con l’obiettivo di sostenere un processo di disinflazione già in corso.onomici per farci un’idea più chiara. Al momento però è corretto e necessario essere prudenti. Non si può dare per scontato che già in giugno inizi la discesa. Visto il profilo prudente del Consiglio Direttivo, sembra chiaro che per la fine dell’anno non ci sarà una discesa forte dei tassi”.

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Mercato Immobiliare Italiano: Vendite Lampo in Calo nel 2024

Il settore immobiliare in Italia mostra segnali di rallentamento nelle vendite rapide.

La maggior parte degli immobili (41%) trova un nuovo proprietario entro 90 giorni e un anno dalla pubblicazione, mentre il 30% viene venduto entro uno e tre mesi, e solo l’11% entro un mese. Infine, il 13% delle transazioni richiede oltre 12 mesi per concludersi.

Questo trend evidenzia una moderata decelerazione del mercato rispetto agli anni precedenti, ma sottolinea anche la stabilità per chi decide di investire a lungo termine.

Tendenze di Vendita Rapida nei Capoluoghi Italiani: Brescia e Bologna in Testa

Nel panorama immobiliare italiano, alcuni capoluoghi si distinguono per la velocità delle vendite “express” – concluse in meno di una settimana. Brescia e Bologna guidano questa classifica con rispettivamente il 17% e il 16% degli immobili venduti rapidamente. A seguire, troviamo Milano con il 13%, mentre Verona, Palermo e Roma raggiungono il 12%.

In totale, ben 32 capoluoghi superano la media nazionale del 5% di vendite rapide. Tra questi spiccano città come Firenze e Napoli, con il 10%, seguite da Genova (9%), Torino (8%) e Venezia (7%). Salerno, Pesaro, Macerata, Trapani, Como, Campobasso, Latina, Ancona, Vicenza, Siena e Messina si mantengono in linea con la media nazionale, registrando un 5% di vendite concluse in meno di una settimana.

D’altro canto, 45 capoluoghi si posizionano al di sotto di questa soglia, e in sei città (Massa, Frosinone, Oristano, Rieti, Foggia e Isernia) non è stata rilevata alcuna vendita “express” nel terzo trimestre del 2024.

Nel 2024, il 60% dei capoluoghi italiani monitorati ha registrato un calo delle vendite immobiliari rapide – concluse in meno di una settimana – rispetto all’anno scorso. I cali più significativi si osservano a Trieste (-26%), Isernia (-24%) e Fermo (-21%), evidenziando una decelerazione particolarmente marcata in queste città.

Anche le grandi città non sono state immuni al rallentamento. Le metropoli come Palermo (-8%), Firenze (-5%), Milano e Roma (entrambe -4%) hanno visto un calo nelle vendite express, con l’unica eccezione di Torino, che ha mantenuto la stessa percentuale rispetto all’anno precedente.

Al contrario, alcune città hanno mostrato un’eccezione positiva a questa tendenza. In testa troviamo Brescia, con un incremento del 14% nelle vendite lampo, indicando una vivacità in controtendenza nel suo mercato immobiliare.

Nel panorama delle vendite immobiliari “express” – concluse in meno di una settimana – le province del Triveneto si distinguono per velocità. Trieste (15%), Venezia (11%) e Padova (10%) guidano la classifica, confermandosi tra le aree più dinamiche d’Italia. Le province di Milano e Roma, con un 5% di vendite rapide, si posizionano invece in linea con la media nazionale.

Delle 106 province analizzate, 63 hanno registrato una diminuzione nelle vendite lampo rispetto all’anno precedente, con Parma (-19%), Roma (-18%) e Firenze (-15%) che mostrano le flessioni più evidenti. Tuttavia, alcune province segnano un’inversione di tendenza: Pordenone (7%), Rieti (6%) e Varese (5%) emergono come esempi di crescita nelle transazioni rapide.

Tempi di Vendita degli Immobili: Analisi dei Tempi Medi e delle Eccezioni Regionali

In Italia, il 41% degli immobili viene venduto entro un periodo che va dai 3 ai 12 mesi. Tra i capoluoghi con la più alta percentuale di vendite in questo intervallo troviamo Rieti (86%), Oristano (84%) e Massa (78%), mentre Milano si distingue per la percentuale più bassa, con solo il 5% degli immobili venduti in questo arco temporale.

Nel segmento delle vendite concluse tra una settimana e un mese, Imperia (35%), Nuoro (32%) e Milano (27%) sono in testa, dimostrando una certa velocità nelle transazioni.

Per le vendite che avvengono tra 30 e 60 giorni, i capoluoghi con le percentuali più elevate sono Genova (64%), Roma (63%) e Brescia (58%). Milano e Napoli si mantengono in linea, rispettivamente con il 52% e il 55%.

Infine, per le vendite che richiedono oltre un anno, le province di Vercelli (36%), Agrigento (30%) e Mantova (29%) registrano le percentuali più alte, mentre capoluoghi come Milano, Bologna e Napoli si attestano tra le più basse, con un tempo di vendita prolungato solo per il 2-3% degli immobili.

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I tassi Bce restano fermi, quanto costano oggi le rate del mutuo

Restano fermi i tre tassi di riferimento Bce, come ampiamente ci si aspettava. La riunione dell’11 aprile 2024 del Consiglio Direttivo della Banca Centrale Europea ha deciso che “I tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rimarranno invariati rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00%”. Quanto costano oggi i mutui secondo le simulazioni di idealista/mutui.

Ecco perché la Bce non taglia i tassi

“Il Consiglio direttivo ha deciso oggi di mantenere invariati i tre tassi di interesse di riferimento della BCE, – si legge nella nota dell’istituto guidato da Christine Lagarde. –  Le nuove informazioni hanno sostanzialmente confermato la sua precedente valutazione circa le prospettive di inflazione a medio termine. L’inflazione ha continuato a ridursi, soprattutto per effetto dell’andamento più contenuto degli alimentari e dei beni. Le misure dell’inflazione di fondo stanno perlopiù diminuendo, la crescita dei salari registra una graduale moderazione e le imprese stanno assorbendo parte dell’incremento del costo del lavoro con i loro profitti.

Le condizioni di finanziamento rimangono restrittive e i precedenti rialzi dei tassi di interesse continuano a incidere sulla domanda, contribuendo al calo dell’inflazione.

Tuttavia le pressioni interne sui prezzi sono forti e mantengono elevata l’inflazione dei servizi”.

Inflazione: come influirà sul taglio dei tassi

Il Consiglio direttivo della Bce mantiene come obbiettivo il ritorno dell’inflazione al livello del del 2% a medio termine, e al momento, come si legge nella nota diffusa, i tassi di interesse di riferimento si ritiene si collochino su livelli che “forniscono un contributo sostanziale al processo di disinflazione in atto”.

I tassi restano quindi invariati, e resteranno “sufficientemente restrittivi finché necessario.

Se la valutazione aggiornata del Consiglio direttivo in merito alle prospettive di inflazione, alla dinamica dell’inflazione di fondo e all’intensità della trasmissione della politica monetaria accrescesse ulteriormente la sua certezza che l’inflazione stia convergendo stabilmente verso l’obiettivo, sarebbe opportuno ridurre l’attuale livello di restrizione della politica monetaria”. Quella che manca è l’informazione che tutti si chiedono: quando si ridurrà la pressione sulla restrizione della politica monetaria? L’approccio di Lagarde in questo senso resta “data driven”; le decisioni verranno definite di volta in volta a ogni riunione, “senza vincolarsi a un particolare percorso di riduzione”.

Inflazione e crescita, le stime della Bce

Tenendo d’occhio i dati di inflazione e crescita, sui quali il Consiglio Direttivo si baserà per prendere anche le prossime decisioni di politica monetaria, occorre considerare che, secondo le proiezioni Bce, l’inflazione dovrebbe diminuire nei prossimi anni, ma più lentamente rispetto al 2023. Con il venir meno delle pressioni dal lato dei costi e per effetto della politica monetaria della BCE, l’inflazione complessiva si dovrebbe ridurre dal 5,4% del 2023 al 2,3% nel 2024 e al 2,0% nel 2025raggiungendo l’1,9% nel 2026. La crescita economica rimarrà invece debole nel breve termine a seguito di condizioni di finanziamento restrittive e di un clima di limitata fiducia. Con il calo dell’inflazione, la ripresa dei redditi delle famiglie e il rafforzamento della domanda esterna, il PIL in termini reali dovrebbe aumentare dello 0,6% nel 2024, dell’1,5% nel 2025 e dell’1,6% nel 2026.

Tassi di interesse, quando scenderanno? Il parere di idealista

Anche questa volta l’approccio della Bce è stato rivolto a cogliere i segnali del mercato, senza dare indicazioni certe sul momento in cui i tassi scenderanno. Qualche indizio però lo abbiamo: da un lato Lagarde, dopo la scorsa riunione del Consiglio Direttivo, aveva accennato alla possibilità di iniziare non prima di giugno il taglio dei tassi. Dall’altro, l’analisi dei futures mostra l’Euribor a 3 mesi intorno all’area del 3% entro la fine dell’anno, e verso quota 2,65% dopo la primavera del 2025. Movimento che anticipa quello che potrebbe essere il livello dei tassi per allora.

“In giugno avremo più visibilità della situazione, – commenta Fabio Femiani, responsabile mutui di idealista per l’Italia. – Attendiamo i movimenti dell’inflazione e degli indici macroeconomici per farci un’idea più chiara. Al momento però è corretto e necessario essere prudenti. Non si può dare per scontato che già in giugno inizi la discesa. Visto il profilo prudente del Consiglio Direttivo, sembra chiaro che per la fine dell’anno non ci sarà una discesa forte dei tassi”.

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Scopri le Novità dei Bonus Edilizi per il 2024 e Ottieni Vantaggi per la Tua Casa!

Con l’inizio del nuovo anno, arrivano anche nuove opportunità per coloro che desiderano apportare miglioramenti alla propria abitazione. Che tu stia pensando a lavori su una casa singola o interventi condominiali, è importante essere aggiornati sulle modifiche relative ai bonus edilizi del 2024. Dalla riduzione del superbonus alla proroga del bonus ristrutturazione, ci sono molte novità da esplorare.

Superbonus 2024: Cosa Cambia?

Il superbonus, che ha garantito una detrazione fiscale fino al 90% nel 2023, subisce una riduzione al 70% per il 2024. La legge di Bilancio introduce anche una tassazione al 26% sulla plusvalenza ottenuta dalla vendita di una casa ristrutturata con il superbonus 110. Tuttavia, un decreto recentemente approvato offre una sanatoria per i cantieri avviati nel 2023, con determinati requisiti da rispettare.

Ecobonus 2024: Quali Sono le Novità?

Anche l’ecobonus fa parte delle agevolazioni per il 2024, offrendo una detrazione Irpef da sfruttare in 10 anni. Tuttavia, dal febbraio 2023 non è più possibile optare per lo “sconto in fattura” o la cessione del credito d’imposta per gli interventi di efficienza energetica.

Bonus Ristrutturazione: Proroga e Dettagli

Il bonus ristrutturazione è stato prorogato fino al 2024, offrendo una detrazione Irpef del 50% per i lavori di ristrutturazione. La detrazione può essere usufruita in 10 anni, con un tetto di spesa di 96.000 euro per unità immobiliare.

Bonus Infissi: Come Funziona nel 2024?

Non esiste un bonus specifico per gli infissi, ma è possibile ottenere agevolazioni sostituendoli grazie all’ecobonus o al bonus ristrutturazione, entrambi al 50%.

Sismabonus: Dettagli e Vantaggi

Il sismabonus offre una detrazione del 50% per le spese sostenute dal 2017 al 2024, con un limite massimo di 96.000 euro per unità immobiliare. Gli interventi che riducono il rischio sismico possono beneficiare di detrazioni più elevate.

Bonus Verde: Cura del Verde e Risparmio Fiscale

Il bonus verde offre uno sconto del 36% per la cura di giardini e terrazzi, con un limite di spesa di 5.000 euro.

Bonus Mobili: Novità e Importi Massimi

Il bonus mobili, che consente di detrarre fino a 5.000 euro per l’acquisto di mobili e elettrodomestici, subisce una riduzione rispetto agli anni precedenti.

Bonus Barriere Architettoniche: Per un’Abitazione Accessibile

Questo bonus, applicabile solo per la realizzazione di interventi che riguardano l’accessibilità, offre un’agevolazione del 75%.

Bonus Facciate: Nessuna Novità per il 2024

Non ci sono novità per il bonus facciate nel 2024, dopo la riduzione dell’agevolazione dal 90% al 60% e la sua scadenza nel 2023.

Rimani aggiornato sulle agevolazioni fiscali e assicurati di sfruttare al meglio i bonus edilizi per rendere la tua casa più sicura, efficiente ed accogliente!

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